Sporadicamente ho fatto accenno (nei post dello studio o condividendo quelli di partner o componenti del nostro team) ai cosiddetti “impianti a carico immediato”. Non intendo annoiarvi con terminologie tecniche complicate da comprendere, ma proverò a spiegarvi con un breve esempio cosa s’intende.
Ecco, un bel giorno entrate nel mio studio dopo aver già concordato e conosciuto tutto e tutti, vi affidate a me e al mio team e… vi accomodate in poltrona. In modo assolutamente indolore, si procede alle estrazioni necessarie, all’eventuale integrazione ossea e ad impiantare la/le torre/i in titanio su cui fondare il nuovo impianto. Il giorno dopo (questo il tempo di attesa che preferiamo adottare per mera cautela, anche se spesso basterebbero dodici ore) ritornate allo studio e ne uscite con un impianto provvisorio che, per quanto tale, vi sembrerà bello e definitivo almeno quanto quello che, sei mesi dopo, lo sostituirà. Ma soprattutto, di lì a una settimana, scoprite la gioia di aver risolto in modo rapido, efficace ed esteticamente eccellente un problema fastidioso, talvolta insopportabile.
La ricerca, nel nostro come in ogni settore della medicina, va avanti e nel mio piccolo cerco da sempre di pormi all’avanguardia in ognuno dei trattamenti che offro ai miei pazienti, circondandomi dei migliori professionisti e utilizzando il top dei materiali presenti sul mercato. E con la giusta dose di umiltà ed obiettività, credo di essere riuscito ancora una volta, adottando con successo questo metodo in un numero sempre maggiori di casi, ad offrire un servizio eccellente ai tanti pazienti che mi hanno dato fiducia.