Diving: relazione tra erogatore e bocca.

L’attività subacquea svolta a livello professionale o per passione è discretamente diffusa nella mia isola. Alcuni miei pazienti, che la praticano assiduamente, hanno però riferito nel tempo dei fastidi.  A volte lamentano tensione dei muscoli facciali, stanchezza alla masticazione, dolenzia all’articolazione temporo-mandibolare. Altre volte, durante la visita ho riscontrato in alcuni di essi una rilevante usura dei denti.
Ho seguito degli studi fatti all’università di Buffalo negli Stati Uniti, e l’erogatore (più comunemente detto boccaglio), è risultato essere spesso la causa di queste problematiche. L’uso frequente e prolungato dell’erogatore che viene stretto tra i denti, può infatti provocare uno scivolamento in avanti della mandibola (protrusione), creando nel tempo modifiche all’articolazione temporo-
mandibolare. I muscoli facciali e masticatori, di conseguenza, entrano in tensione, possono contrarsi e questo spiegherebbe la sintomatologia dolorosa.

Ho provato così a confezionare per alcuni di essi (quelli con sintomatologia più noiosa, e seria dal punto di vista funzionale), un bite rilevando le impronte con uno scanner intraorale 3D e registrando la posizione a riposo del paziente.
Questo bite bisogna portarlo di notte per riportare in una condizione di riposo muscoli e mandibola, e per proteggere allo stesso tempo i denti sottoposti a stress da morso. Un collega californiano mi ha addirittura detto di appoggiarsi a un laboratorio che confeziona per lui dei boccagli molto performanti e personalizzati costituiti da un doppio strato di silicone, uno strato soffice per ridurre i traumi e uno strato che fungerebbe da bite.

Ottimo! Ho pensato, lo farò anch’io! E così anche i nostri sub riposeranno e “scenderanno giù” più tranquilli.

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